Munitevi di fazzolettini alla mano se non vorrete essere colti alla sprovvista! Con "La Quercia Dell'Orfano" Cristiano Pedrini salterà dolcemente sulle corde della vostra anima, facendola prima a pezzettini e poi ricomponendola pezzo dopo pezzo con l'amore.
Questa è la storia del un giovane Renè bellissimo ragazzo che da neonato viene abbandonato sotto una grande quercia nei pressi dell' abbazia di Saint-René d'Angers che sorge da secoli sulle colline che circondano il villaggio di Sainte - Eulalie.
Mille parole non avrebbero potuto descrivere il panorama che gli occhi di Renè era rimasto immutato, nonostante dalla sua ultima visita in quei luoghi fossero trascorsi undici anni.
Il nome Renè - proprio come il nome dell'abbazia - gli viene dato dalle sorelle che si occupano di lui fino alla sua adozione; il ragazzo cresce felice e sereno con la sua nuova famiglia, ma quelle suorine tanto dolci e buone, gli sono rimaste nel cuore, così decide di fare loro visita.
Ora Renè è un famoso fotomodello conosciuto in tutta la Francia, ma non dimentica il bene a lui fatto dalle suore. Una volta arrivato nel villaggio cominciano a succedere cose strane, come la presenza continua di un bellissimo lupo, il quale segue come un ombra il ragazzo.
Renè sente in cuor suo che un qualcosa di misterioso e segreto aleggia sul motivo dell'abbandono da parte dei genitori naturali; oltre ad essere curioso del suo passato, ha anche paura di conoscere i motivi per i quali è stato lasciato sotto quella grande quercia al freddo e indifeso. Bè, lascio a voi scoprirne i motivi e vi garantisco che ne rimarrete affascinati e sorpresi.
«No, il destino non può essere così beffardo. » Un sorriso ironico comparve sul volto del giovane. Osservò per un'ultima volta la fotografia prima di chiudere l'album che teneva sulle ginocchia...
Questo romanzo è stata una vera e propria rinascita, ho assaporato ogni piccola parola scritta e ogni scenario dettagliatamente spiegato dall'autore nei minimi particolari. Renè è la metafora di quello che ogni ragazzo d'oggi dovrebbe essere, è una persona riflessiva, curiosa e piena di tante cose belle dentro di se, quelle cose che ci fanno essere migliori e pronti ad ogni nuovo orizzonte.
Non so come definire il mio viaggio durante la lettura, ciò che ho provato attraverso le parole e la storia dell'autore, so solo che alla fine mi sono sentita come rinvigorita, ero felice e non nego di essermi perfino commossa.
"La Quercia Dell'Orfano" è la prima opera che leggo di questo autore, oserei dire "poliedrico", in una sola storia riesce ad amalgamare e far collimare molti aspetti della vita di un qualsiasi essere vivente, ci mette a conoscenza dei sentimenti, delle paure, delle avversità e degli ostacoli - di qualunque genere essi siano - che si incontrano nel corso della nostra esistenza avvalendosi dell'arte della scrittura e del racconto. Bravissimo Cristiano!
Non mi sento di condannare la scelta fatta dei genitori biologici di Renè, quella scelta ha fatto si che il bambino sia potuto crescere sano e forte, felice e sereno. Questa è stata una scelta davvero difficile e amara, e scoprirne i motivi è stato doloroso e sofferto.
Un brivido gelato attraversò la schiena di Renè, costringendolo a riaprire gli occhi intorpiditi dal sonno. Fece ciondolare il capo per alcuni attimi prima di accorgersi che ai suoi piedi c'era qualcuno, ovvero il suo amico lupo, che alzò la testa come se volesse dirgli qualcosa.
Ripeto, questa lettura è stata un vero e proprio viaggio che non dimenticherò mai, ho assaporato ogni attimo di felicità e di tristezza di Renè, ho sentito mio l'amore che prova per quelle suore che gli hanno dato tanto, ho adorato il LUPO, fedele amico e compagno di avventure, e ho amato lo stile di Cristiano nel descrivere i paesaggi e i luoghi di quel remoto villaggio, "Sante - Eulalie... ero lì con lui!
Detto ciò, assegno al romanzo Cinque Meritatissime Piume e ringrazio l'autore per avermi dato l'opportunità di conoscere la sua meravigliosa penna.
Alla Prossima, L'Aura🥰🤗🥰
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