11 aprile 2019

Due Pard di Paolo Murino

L'Aura oggi ci parlerà di " Due Pard " scritto da Paolo Murino, edito da Book a Book Narrativa e pubblicato il 12 Febbraio 2019.
È una storia in stile anni settanta, forte, amara e veritiera.


Due pard di [Murino, Paolo]
Titolo: Due Pard
Autore: Paolo Murino
Casa Editrice: Book a Book narrativa
Data pubblicazione: 12 Febbraio 2019
Genere: Narrativa
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TRAMA
Il Toro e il Lisca hanno all’incirca diciotto anni, una casa, un lavoro e la vita ai Blocchi, quel quartiere di periferia che negli anni li ha visti crescere, diventare più forti, imparare a menare e a ricucirsi dopo essere stati menati. I Blocchi non sono un luogo, ma sono le tante persone che li abitano, per sfortuna o per impossibilità di lasciarli. C’è Armido, il barista, uomo di poche parole ma che ancora sa riconoscere la differenza tra bene e male. C’è Rosa del secondo piano, la prima donna, quella che non si dimentica. E c’è Betty, la prostituta dolce, quella capace di amare con tutta se stessa, corpo compreso.
Il Toro e il Lisca sono cani sciolti, abbandonati a loro stessi, senza nessun modello di riferimento, se non la malavita, che ai Blocchi prima o poi prende tutti. Due compagni di sventura cresciuti con la violenza nel sangue e poche regole in testa, che ai Blocchi sono nati e ai Blocchi credono di dover morire, incapaci di immaginarsi una vita diversa, migliore.
Il Toro e il Lisca sono due pard, amici da così tanto tempo che forse non lo sono più così tanto, amici così vicini da ritrovarsi all'improvviso troppo lontani per capirsi ancora.

Parto col dire che non sono un tipo a cui piace leggere solo romanzi rosa.
La lettura mi piace a prescindere. Quando ho letto la trama di questa storia mi sono incuriosita subito, tra l'altro l'invito nel recensire Due Pard mi ha scaturito molta ilarità.
Quest'opera narrativa racconta la vita di due ragazzi, Aldo - detto il Toro per via della sua stazza - e Emilio - detto il Lisca per via della sua altezza e della sua magrezza -.
 Questi loschi individui vivono in un complesso di palazzoni alti chiamati Blocchi costruiti nei primi anni settanta e infatti la storia è incentrata proprio in quel periodo.
Sia il Lisca che il Toro sono orfani di padre, inseparabili dall'età di sei anni, questi ragazzi crescono fra i mille problemi che affronta chiunque viva in quei quartieri.
Il Lisca tra i due è quello più irascibile e imprevedibile; sempre pronto alla rissa ma paladino dei più piccoli, non riesce a sopportare le ingiustizie e le angherie dei ragazzi più grandi verso gli indifesi anche se i bulli in questione sono più grandi di lui, si butta a capofitto nella difesa delle povere vittime, si sente un super eroe nonostante il suo esile fisico.
Il Toro a differenza del suo Pard è più riflessivo ma non per questo si estranea nell' aiutare il suo amico ogni volta che si mette nei casini.
Poco prima della maggiore età i due finiscono in riformatorio per una rapina andata male. Lì i ragazzi è come se crescessero di personalità; Lisca si dedica alla scrittura di un diario, a lui sembra di sopportare meglio le ore trascorse in quel luogo, continua a fare il paladino della giustizia anche in quelle quattro mura e pensa...pensa a cosa potrebbe fare lui e il suo compare  quando usciranno da quel posto.
 Toro nel riformatorio si dedica alla lettura, prediligendo gli scrittori Americani reputando gli altri noiosi e melensi. Il leggere romanzi non è la sola distrazione del nostro protagonista. Prende in simpatia l'istruttore di Box e si butta a capofitto in questo sport, sport che seguiterà anche fuori dal riformatorio.
Non appena usciti di prigione i ragazzi riprendono le loro vite, ma il Lisca è sempre alla ricerca del colpo grosso e non avendo più l' amico sempre al suo fianco per via dei combattimenti di box a cui il Toro partecipa, è sempre nervoso. Fra le continue pressioni , le prese in giro del Lisca e la delusione delle mancate presenze di alcuni rivali nei combattimenti, il Toro molla la box e ritorna a fare quello che faceva prima; piccoli furti e scippo sono all'ordine del giorno.
Si allenava con la massima dedizione, leggeva cercando di concentrarsi e allontanava subito il pensiero quando il ricordo di qualche sua vecchia fiamma lo veniva a visitare. Ma bastava un soffio di vento odoroso di gelsomino, dalla pianta rinsecchita ma fiorita nel mezzo del cortile, per farlo star male. Sembrava lo stesso identico profumo di una sua ragazza, un profumo fresco il cui ricordo lo colpiva come uno schiaffo leggero, eppure doloroso.
Questa vita non piace al Lisca quindi decide di buttarsi nel mondo della prostituzione. Vorrebbe rimediare alcune ragazze e gestirle ma non sa in quale mondo sporco e corretto potrebbe finire. Al toro il pensiero di sfruttare le donne per trarne profitto non va quindi decide di tirarsene fuori anche perchè una sera durante il solito giro assieme al suo compare conosce una prostituta, la dolce Betty, nonchè la preferita del Pappa - protettore - Alfio.
Tra i due sembra nascere qualcosa, al Toro non importa il lavoro che fa la ragazza, quando stanno insieme passano momenti teneri e spensierati e questo a lui basta, ma...
Il Lisca si vede portare via di nuovo il suo amico quindi decide di fare i doppio gioco e racconta ad Alfio della relazione fra il Toro e Betty in più inventa che Il suo  compare vuol portare via la sua migliore ragazza per iniziare una nuova attività da un'altra parte.
Questo gesto infame porterà delle conseguenze tragiche, non posso dire altro...
Il libro è scritto molto bene, la descrizione dei personaggi  e dei luoghi è molto dettagliata, é un genere nuovo per me ma devo dire che come prima volta è andata bene.
Paolo  in questo libro descrive la vita di chi vive in quei quartieri, le difficoltà che continuamente affronta la gente di quel luogo. Droga, prostituzione, furti e rapine sono all'ordine del giorno.
Bande costituite da ragazzini neanche maggiorenni che si sentono già uomini maturi, infanzie negate, gioie... poche! Ma c'è del bene in fondo. Alla fine l'autore ci fa sperare. Sì, sperare nella redenzione.
Forse, pensava il Toro, essere amici dovrebbe essere diverso; essere amici vorrà forse dire sacrificarsi, darsi aiuto disinteressato, essere come fratelli, più o meno. Ma la fratellanza vera, anche se presente nel vocabolario dei loschi, presente nei loro giuramenti e cerimonie, non doveva essere da loschi o perlomeno da loschi anomali come loro.
Assegno quattro piume  al romanzo per la maestria dell'autore nel trattare tematiche forti e importanti che non riguardano soltanto gli anni settanta ma anche il momento che stiamo attraversando nel secolo corrente.


  A presto L'Aura ❤💕

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