18 gennaio 2022

Recensione: Fammi Entrare - Una Storia Di Gabbie & Apologia Di Narciso di Silvia Ripà

Oggi la nostra L'Aura ci accompagna verso un viaggio all'interno del nostro IO più profondo attraverso i romanzi "Fammi Entrare - Una Storia Di Gabbie" e "Apologia Di Narciso" scritti da Silvia Ripà editi Brè Edizioni, buona lettura.

 Titolo: Fammi Entrare – Una Storia Di Gabbie

Autrice: Silvia Ripà

Casa Editrice: Brè Edizioni

Data di Pubblicazione: 1 Agosto 2018

Genere: Narrativa - Filosofia - Relazioni Familiari

Pagine: 57

Prezzo Ebook: 1.99 €

Prezzo Cartaceo: 7.00 €

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 TRAMA

Questo breve, intenso, emozionante racconto è da considerarsi una perla inestimabile per il valore educativo, per le sensazioni che è in grado di suscitare con una serie di metafore di sublime eleganza stilistica. Raramente una scrittrice debutta a cotanto livello. Silvia Ripà ci trascina in un Luna Park fatato, perfetta raffigurazione della vita di ognuno di noi, poche pagine in grado di scavare nell’animo umano, di mettere a nudo la nostra anima, di aiutarci a capire, a crescere, a migliorare. Dopo, nulla sarà come prima.

 Titolo: Apologia Di Narciso

Autrice: Silvia Ripà

Casa Editrice: Brè Edizioni

Data di Pubblicazione: 16 Agosto 2019

Genere: Narrativa - Filosofia - Relazioni Familiari

Pagine: 57

Prezzo Ebook: 1.99 €

Prezzo Cartaceo: 6.00 €

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 TRAMA

È opinione comune che la sindrome narcisistica della personalità rappresenti una degenerazione della psyché, così come sembrerebbe suggerire lo stesso mito di Narciso che si innamora del proprio riflesso e perde la vita proprio nel drammatico tentativo di raggiungersi. Ma un narcisista è davvero solo questo e non merita l’attenzione di chi, al contrario, è in grado di amare gli altri? L’“Apologia di Narciso” è una difesa dell’autoreferenzialità e vuole mostrare l’arcobaleno di emozioni con i quali una presunta narcisista è costretta a convivere. In bilico tra psicologia e mitologia, la protagonista ripercorre il dramma dei suoi amori frammentati, tutti importanti perché ciascuno è una parte di sé. La narrazione è ridotta al minimo e l’intera trama si dispiega nello spazio di un serrato dialogo, a dimostrazione di come la maieutica socratica, divenuta celebra grazie ai dialoghi platonici, possa rappresentare un espediente narrativo più che attuale e affatto obsoleto, efficace per sfogliare l’animo umano come un libro, tanto oggi quanto ieri.

Oggi vi parlo di due romanzi brevi scritti da Silvia Ripà editi Brè Edizioni: "Fammi Entrare, Una Storia Di Gabbie" e "Apologia Di Narciso".
Ambedue le storie raccontano l'introspezione dei personaggi principali, un viaggio verso nuove consapevolezze l'esaltazione del proprio IO.
In "Fammi Entrare" - raccontato in terza persona - abbiamo una bimba di nome Sofia, che analizza nel minimo dettaglio gli intrattenimenti e le giostre di un Luna Park.
Sofia intraprende un viaggio interiore molto particolare, analizzando ciò che il parco divertimenti intende offrire ma che in realtà, poi, finisce per darle una visione completamente diversa dal suo vero scopo.
Solo leggendo il romanzo comprenderete cosa voglia dire; Sofia alla fine del suo viaggio prende consapevolezza del vero significato della vita e, attraverso i caroselli e i vari intrattenimenti viene a capo di molti interrogativi che la rattristano enormemente.
Devo dire che sono rimasta sorpresa nel finale, sentire la delusione nella piccola Sofia mi ha commossa; sono arrivata alle conclusioni di questa bambina alla veneranda età di 46 anni, e apprendere che una vita appena sbocciata sia arrivata al vero senso di tutto così presto, mi ha fatto riflettere.
L'ingresso al Luna Park è un posto triste, dicono certe persone. Il guardiano dice che chi capisce la Grande Immagine del Luna Park non riesce più a divertirsi.
In "Apologia Di Narciso" saremo partecipi di una telefonata fra due amanti.
Una donna, dopo una bella serata passata col suo amante è indecisa se inviargli o meno un messaggio.Alla fine, fra i mille dubbi il cellulare squilla e dall'altro capo del telefono è proprio l'uomo al quale sta pensando.
Dallo scatto alla risposta in poi, inizia fra i due un dialogo fatto di botta e risposta e frasi a doppio senso.
La donna risponde alle domande dell'amante con decisione ma a volte scocciata del fatto che quest'ultimo riesca a leggerle dentro.
La protagonista viaggia con i ricordi verso le proprie relazioni passate, ne è fiera, facendo intendere che rifarebbe tutto perché fanno parte di lei.
Sono stata per mesi un giocoliere nell'arte del controllo, ma adesso tutte e tre le palline sono ina ria e io h finalmente le mani libere. Ma libere per fare cosa? Afferrare altre palline al volo? Riprendere quelle vecchie?
Questo romanzo è la raffigurazione dell'introspezione di una donna sicura di se, una donna infallibile che non cerca negli altri il consenso delle proprie azioni.
Secondo il mito greco Narciso odia chi lo ama, non da importanza a chi lo fa sentire parte integrante della propria vita, per lui esiste solamente se stesso e il suo aspetto, anche se, nella maggior parte dei casi finisce per odiare. Brama la perfezione e cerca in continuazione l'assenso del prossimo.
Questa infatti è una patologia psichiatrica alquanto complessa e di solito è dovuta dall'insicurezza del soggetto.
Silvia Ripà è riuscita in poche pagine e con un dialogo che fila alla perfezione, a riassumere ciò che la donna in questione sente, prova, e tutto nato da una profonda ricerca; chiunque si accinga a scrivere di questo argomento, penso lo debba fare con la consapevolezza di intraprendere uno studio approfondito dell'argomento, e la Ripà ha fatto un buon lavoro.
Assegno ad ambedue i romanzi Quattro Piume e ringrazio la Brè per la copia inviatami.
Alla Prossima, L'Aura

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