30 ottobre 2020

Viktor: Russian Dolls di Anna J Scott

Ciao a tutte, oggi Vale ci parlerà del secondo romanzo della serie Russian Dolls - Viktor -. Venite a scoprire cosa ne pensa di questo Mafia Romance e del suo imperscrutabile protagonista...

Titolo: Viktor

Serie: #02 Russian Dolls

Autrice: Anna J. Scott

Casa Editrice: Self Publishing

Data di Pubblicazione: 28 Settembre 2020

Genere: Mafia Romance

Finale: Autoconclusivo

Pagine: 141

Prezzo Ebook: 2,69 €

Prezzo Cartaceo: 9.99 €

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TRAMA

Lungi dall'essere il figlio prediletto di Boris Nikita Ivanov – temuto boss di San Pietroburgo – Viktor cerca con tutto se stesso di portare avanti gli affari di famiglia. Cresciuto all'ombra dei fratelli, l'Organizacija gli ha affidato uno degli incarichi più difficili da accettare per quello che all'epoca era solo un ragazzo: essere il freddo sicario del clan. Ma i rimorsi e i sensi di colpa son difficili da tenere a bada, soprattutto quando l'indole non è quella di un vero e proprio killer. Per questo Viktor arranca e tira avanti a forza di vodka e prostitute, arreso ormai all'idea di dover vivere una vita che non sente propriamente sua. Ma i suoi guai non sono finiti, infatti, all'alba di un giorno qualunque, l'ennesima assurda pretesa della famiglia gli piomberà addosso come un fulmine a ciel sereno: è finita l'epoca dell'alcol e delle belle donne per lui, presto dovrà sposare Emma Kozlov, primogenita di un altro Vor altrettanto potente e oltremodo pericoloso. 

Emma è giovane e bellissima, ma colei che all'inizio è solo un mero diversivo per finalizzare un'alleanza fra clan, si rivela una donna ribelle, intelligente e tremendamente simile a lui. Tanto simile che la relazione passionale fra Emma e un agente di polizia rischia di rompere per sempre la storica alleanza fra il Dipartimento e la mafija. 

Riuscirà Viktor a tenere a bada la crescente possessività nei confronti di una moglie troppo libera, oppure il suo orgoglio ferito rimetterà in circolo il tossico veleno di un sicario a sangue freddo?

Ciao a tutte oggi vi parlo di Victor, secondo volume della serie Russian Dolls; premetto di non aver letto il primo romanzo ma devo dire che questo non ha inficiato la comprensione della lettura in quanto ciascuno scritto risulta essere autoconclusivo.
Viktor è il secondogenito di una delle più importanti famiglie mafiose di San Pietroburgo e per questa ragione suo padre - Boris - pretende da lui il massimo rispetto per quello che la sua famiglia rappresenta e che ne faccia interamente parte.
A me non interessa tutto questo, io voglio solo vivere una vita normale. Ma a quanto pare non è il mio destino
Il nostro protagonista sperava in una vita differente, dal momento in cui il fratello maggiore - Mikhail - si era votato totalmente agli affari di famiglia, si auspicava di poter vivere un destino differente, malauguratamente suo padre aveva disegnato una sorte completamente diversa.
Nel corso del tempo, Viktor, preso atto di non poter scegliere uno stile di vita differente è costretto a prendere parte alla routine quotidiana che il giro d’affari di famiglia gli impone; deciso dal padre, lui è diventato il sicario per eccellenza, unita alla gestione di un night club dove Viktor ha la possibilità di poter annebbiare la mente tra alcol, sesso e droga.
Io non sono mai stato né carne né pesce, quindi mi sono buttato a capofitto negli unici piacieri che il mondo può dare: ricchezza, sfarzo, droga, alcool, prostitute... mi sono preso il peggio e ho reso la mia vita un piccolo inferno con le mie stesse mani
A causa dello stile di vita così dissoluto di Viktor, i genitori nuovamente decidono per lui, imponendogli un matrimonio combinato con Emma Kozlov - primogenita di un altro boss mafioso - cercando in questo modo di rimetterlo sulla retta via, anche a causa del futuro suocero, il quale lo terrebbe sotto una costante lente d’ingrandimento.
Ovviamente questa decisione cade come un fulmine a ciel sereno su Viktor, in quanto abbandonare il suo stile di vita nel quale credeva di poter essere realmente sé stesso, lo manda completamente fuori di testa fino a quando non fa conoscenza con la sua futura moglie...
Tutto ciò che sto provando, quindi mi è nuovo. Lei per me rappresenta un po' tutte quelle figure che non ho mai avuto. Non solo un'amante ma una persona... amica? Una con cui potersi confidare liberamente, una con cui giocare a carte.
La complicità tra moglie e marito in un matrimonio combinato, normalmente, dovrebbe tardare ad arrivare ma non è quello che accade tra Emma e Viktor; tra i due scatta quasi fin da subito una notevole complicità, forse per il fatto di sentirsi entrambi pedine di un sistema che non hanno scelto, forse anche perchè si sono ritrovati a scambiare dei voti nuziali senza nemmeno conoscersi, bhè sta di fatto che nasce sin da subito una forte attrazione e un legame inspiegabile, quasi difficile da credere.
Pensavo mi sarei stancato subito di tanta perfezione ma non è così e ho capito una cosa. Lei non è perfetta, lei è perfetta per me. Sembriamo due pezzi di uno stesso puzzle completamente sbagliato ma che si incastrano alla perfezione.
Devo dire che sia Emma che Viktor mi hanno fatto una gran tenerezza per il loro bisogno d’evadere da una vita fatta di crimini, azioni illegali e di tutto ciò che gli standard di una famiglia mafiosa possano prevedere.
Ciascuno, con le proprie peculiarità, è alla spasmodica ricerca di vivere la propria vita senza dover seguire i diktat di un padre padrone prevede per il proprio figlio, ovvero rappresentare una pedina da poter manovrare a proprio piacimento.
C'è qualcosa di animalesco e feroce  nel suo modo di prendersi ciò che vuole, qualcosa che mi ricorda me stessa e mi fa sentire un tutt'uno con lui. Forse siamo le due facce della stessa medaglia, di certo siamo figli dello stesso sistema
A parte questi aspetti che possono essere i retroscena di ciò che si vive all’interno di una casata mafiosa, ho trovato il romanzo un po’ povero nella trama, in quanto a parte la relazione tra i protagonisti, mi è venuto a mancare tutta la parte di suspense che tendenzialmente caratterizza i mafia romance.
All’interno della storia c’è stato un piccolo momento di brivido che però si è risolto, a mio avviso, troppo frettolosamente e la cosa mi dispiace in quanto ritengo che l’autrice abbia scritto un romanzo con uno stile scorrevole, fluido e coinvolgente, peccato perchè secondo me c’erano tanti altri aspetti da poter approfondire, per rendere ancora più interessante la trama.
Alla luce delle mie considerazioni, assegno 4 Piume a Viktor.
A Presto Vale

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