Titolo: Tracotanza
Serie: #01 La Sindrome di Didone (Trilogia)
Autrice: Christina Mikaelson
Casa Editrice: Self Publishing
Data di Pubblicazione: 26 Ottobre 2020
Genere: Romance, Young Adult
Pagine: 413
Prezzo Ebook: 1.99 €
Prezzo Cartaceo: 14.90 €
Finale: Non Autoconclusivo
TRAMA
Cosa faresti se dovessi fingere di essere fidanzata col ragazzo che odi per conquistare quello che ti piace?
Caterina Farnesi frequenta l’ultimo anno del liceo classico. È una ragazza spigolosa, saccente e altezzosa che non vuol perdere tempo dietro ai ragazzi o ad altro che potrebbe distoglierla dal suo adorato studio. Purtroppo ha una cotta per il suo migliore amico Leonardo, a sua volta fidanzato con Beatrice, compagna di banco di Caterina.
Una mattina, Cat scopre un segreto scottante sul ragazzo che odia: il popolarissimo e irriverente rappresentante d’Istituto Adriano Greco. Lui è tutto ciò che lei detesta e approfitterà di questa occasione per ricattarlo e chiedergli di fingersi il suo ragazzo per fare ingelosire Leonardo. Ma cosa succederebbe se la finzione si mischiasse con la realtà e Caterina si rendesse conto che Adriano non è così terribile come credeva?
ESTRATTO
Un altro passo. Un altro ancora.
Si accorse di aver raggiunto il muro soltanto quando percepì il freddo del cemento premuto contro la schiena. Adriano rimase a una distanza dignitosa, anche se Cat poteva sentire con chiarezza il calore propagato dal suo corpo.
Si chinò su di lei e batté il palmo sulla parete, accanto al suo viso. Quel gesto le fece quasi schizzare il cuore fuori dal petto. Il suo torace si gonfiava e sgonfiava a un ritmo frenetico.
«Puoi dirmi che ti faccio schifo, usarmi per fare ingelosire chi cazzo ti pare, darmi del bastardo, dello stronzo, del pezzo di merda, tutto quello che vuoi… Però questo no» ringhiò feroce, troppo vicino per respirare, troppo vicino per ignorare la sua voce vibrare di delusione o il suo profumo aspro. Troppo vicino per non osservare i lividi sulla sua faccia.
«Non riesco a crederti» sussurrò Cat, scossa da sensi di colpa che forse non avrebbe mai ammesso. Si schiarì la gola per far assumere alla propria voce un timbro più sicuro. «Delle cose che dici non mi fido neppure della punteggiatura.»
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