Oggi vi presentiamo la recensione scritta da L'Aura riguardo l'ultimo capitolo della serie I Cavalieri Dell'Apocalisse. Con "Morte" Laura Thalassa segna la fine a una delle saghe più esilaranti mai lette (a parer nostro si capisce) e la Hope Edizioni firma un piccolo gioiellino del genere.
Ora vediamo però cosa ne pensa la nostra blogger, buona lettura. Serie: #04 I Cavalieri Dell'ApocalisseAutrice: Laura Thalassa
Casa Editrice: Hope Edizioni
Data Di Pubblicazione: 11 Dicembre 2023
Genere: Urban Fantasy/ Paranormal Romance
Traduzione: Claudia Milani
Editing: Done&Tail
Cover: Angelice Graphics
Link Amazon: https://amzn.to/41LZ9HL
TRAMA
Il giorno in cui Morte giunge nella piccola città dove abita Lazarus Gaumond e uccide tutti gli abitanti in un colpo solo, l’ultima cosa che si aspetta è di vedere una sopravvissuta. Lazarus, però, possiede un suo dono particolare: non può essere uccisa. Né dagli umani, né dalla Natura e neppure da Morte in persona.
Lei possiede l’unica anima che Morte non riconosce. L’unica che non può liberare dal peso della carne. Così come non può ignorare il desiderio di fare sua la proprietaria di quell’anima. La vuole, disperatamente. E più a lungo lei cerca di arrestare la sua furia omicida, più lui non riesce a starle lontano.
Fino al giorno in cui Lazarus incrocia il cammino degli altri tre Cavalieri e si trova, suo malgrado, a dover stringere con loro un patto: sedurre Morte per salvare il mondo. Una missione difficilissima, resa ancora più complicata dal fiume di sangue che scorre tra loro. Ma l’attrazione che Thanatos prova nei suoi confronti è innegabile e, per quanto Lazarus provi a contrastarla, anche reciproca. Sembra infatti impossibile resistere al fascino di quell’essere antico quanto bellissimo e al suo tenebroso abbraccio.
La fine è vicina. L’umanità è destinata a perire e neppure i primi tre Cavalieri sembrano capaci di impedire a Morte di portare a termine la sua missione.
Solo Lazarus può riuscirci.
Niente. Niente. Niente. Sono tutti morti. Tutti tranne me.
Eccomi all'epilogo di una delle serie che più ho amato, che non mi ha mai annoiata, sempre ricca di particolari e novità, una serie in cui i Cavalieri dell'Apocalisse sono i protagonisti, loro e le proprie compagne che li hanno accompagnati e cambiati per far si che il destino del mondo e dell'umanità non avesse fine.Con "Morte" Laura Thalassa ha dato il meglio di se, Thanathos è implacabile, semina terrore e morte ovunque i suoi passi risuonano, nessuno lo sente, nessuno lo vede, non lascia il tempo al minimo sibilo, chiunque si trovi davanti al suo cammino cade a terra e muore inesorabilmente, nessun dolore, nessun rimpianto.
L’invidia mi annoda le viscere. Invidia per i morti. Chi mai potrebbe invidiare un morto? Eppure io lo faccio mentre desidero che la morte avesse preso anche me, anziché lasciarmi qui ad affrontare
Morte però non è solo questo, in lui impervia una guerra senza esclusione di colpi, a differenza dei suoi tre fratelli, Pestilenza, Carestia e Guerra, odia ciò che fa, non vuole uccidere il genere umano, ha pietà di loro, ma l'universo gli ha ordinato che così deve essere e lui non disubbidirebbe mai a un ordine, fino a quando i suoi occhi e il suo implacabile cuore non si posano sulla bella Lazarus, una donna che lo bracca, lo cerca senza sosta, una donna che lo vuole morto, perche Thanathos le ha tolto tutto, la sua bella famiglia, la sua serenità, la sua gioia di vivere.
Penserete che l'intento di Lazarus sia impossibile, Thanathos è un Cavaliere mandato da Dio in persona e non può essere ucciso, ma lei non è da meno.
«Sei mio prigioniero» gli dico mentre a fatica si solleva a sedere insieme alle sue ali. Inarca le sopracciglia.
«Sono tuo…» Sorride.
«… prigioniero?»
La bella Kismet - così la chiama il cavaliere - non può morire, lei ha il dono della resurrezione, e questo la rende avvicinabile alla morte ma senza varcare i cancelli del paradiso. Buffo no? L'autrice è stata furba a ideare un personaggio del genere; a differenza delle altre paladine, Lazarus non ha paura alcuna del "mostro" che le si pone davanti, perchè l'unica certezza che la rende combattiva e sicura di se è proprio questo suo dono. Solo a una cosa Lazarus non è pronta: la battaglia con il suo cuore, Thanathos si dimostrerà tutt'altro che un mostro senza pietà, i modi gentili, la pietà e l'amore che usa quando deve sterminare una cittadina fanno di lui un essere tutt'altro che odioso.
«Non dire queste cose.»
«Perché no?» chiede lui, curioso. Mi sfrego gli occhi.
«Perché no» ribadisco.
Perché mi fanno venire voglia di te, e questo pensiero mi terrorizza.
Kismet però ha un dovere, il compito assegnatole dai tre fratelli di Morte: circuire e far capitolare Thanathos, dovrà farlo innamorare in maniera da renderlo più docile, ma qui sta il bello. Morte è l'essere più gentile e amorevole che esista, sembra un paradosso vero? Chi lo avrebbe mai detto che la morte in persona fosse così magnanima e piena d'amore, con il suo aspetto imperioso, notevole e pauroso, con le sue ali nere che scaldano il corpo nelle fredde notti di Lazarus.
«Mi piace, kismet» dice.
«Mi fa venire in mente pensieri molto… umani, su di te.»
Il compito di Lazarus quindi sarà duro e difficile, ci riuscirà come potrete tutti immaginare ma il dovere e la parola data a Dio da parte del cavaliere saranno più forti di ogni sentimento puro e libero.
Riuscirà Lazarus a portare a termine il suo compito senza perdere la sua anima? E Morte rinuncerà a distruggere tutto il genere umano? Staremo a vedere!
Carissimi lettori e lettrici, preparatevi a leggere di tutto, preparatevi a conoscere la determinazione di una donna disposta a tutto pur di salvare perfetti sconosciuti, il genere umano è nelle sue mani e dei tre cavalieri, questo però è quello che ci fa credere la perfida Autrice...
Si rende conto che c’è sesso nella sua voce? Trasuda da ogni parola e nel sentirlo il mio corpo sembra risvegliarsi: lo stomaco si riempie di farfalle e un calore nuovo si accende nel mio ventre.
Tutto è in mano a Thanathos che sembra non sentir ragioni neanche quelle del cuore, Lazarus è una donna con un grande cuore, spezzato, dilaniato, ma grande grande, Carestia rimane lo spaccone di sempre, ancora non ha avuto la sua umanità e ce l'ha con gli esseri umani nonostante la sua Ana gli abbia cambiato la vita. Pestilenza... come non amare questo tenero uomo ora anziano, saggio e determinato a far cambiare idea al più caparbio della famiglia. Guerra, sempre combattivo e forte, ma con il suo lato umano si è ammorbidito di molto, lo sia ama a prescindere. É stato bellissimo ritrovare i tre cavalieri, trovarli in questo volume ha dato più valore al romanzo, ma non poteva essere diverso; la battaglia finale si avvicina, non si torna più indietro, tutto è deciso.
«Sono morte» traduce
«La fine di tutti i principi, il principio di tutte le fini. Sono colui che può portare via i vivi e far risvegliare i morti. Colui che può risuscitare le anime.»
In questo, come per gli altri volumi, i momenti spicy non mancheranno, e se prima vi siete innamorate delle peripezie dei cavalieri precedenti, Morte vi stupirà a scalderà il cuore oltre agli animi, perchè tralasciando l'atto sessuale in se, Thanathos coniuga passione, eros e dolci e intense frasi d'amore che faranno fare le capriole alle farfalle del vostro povero stomaco già provato.
Inutile ribadire il fatto che Laura Thalassa scriva da Dio, non ho trovato niente fuori posto in tutti e 4 i volumi, ognuno di essi è stata una vera e bellissima scoperta, un'avventura intensa e coinvolgente.
Ho amato questa serie, i suoi personaggi con tutti i loro pregi e difetti, ho adorato i dialoghi, le location e, lasciatemelo dire, il luogo nel quale si svolge la battaglia finale non poteva essere diverso da quello che ha scelto l'autrice.
Detto ciò, assegno a "Morte" Cinque Apocalittiche Piume e ringrazio la Hope Edizioni per la copia ARC a me inviata in anteprima.
Il tuo sorriso mi tiene prigioniero, kismet.
Alla Prossima, L'Aura❤️🩹🪽📚
Nessun commento:
Posta un commento