Scopriamo insieme alla nostra blogger cosa succede quando un Conte, irascibile, scontroso, battagliero e tormentato si scontra con una donna libera, indipendente inflessibile e dal cuore d’oro che sarà l’istitutrice di sua nipote e che lo collega con il suo passato tormentato!
Buona Lettura
Titolo: Corrispondenza Imperfetta
Autrice: Laura Nottari
Casa Editrice: Self Publishing
Data Di Pubblicazione: 26 Novembre 2024
Genere: Historical Romance/ Age Gap/ Social Gap/ Insta Love/ Slow Burn/ Soulmates/ Dark Secrets/ Redemption/Impossible Love
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TRAMA
Inghilterra 1827
Edith Ellis ha un carattere spigoloso e dei trascorsi dolorosi che l’hanno costretta a lasciare Londra per ritirarsi a Sidmouth.
A ventitré anni, provata dal passato e dalla disillusione, Edith si è rimboccata le maniche dicendo addio a ogni speranza di potersi maritare. Divenuta istitutrice, coltiva ancora un minuscolo sogno: far contrarre un buon matrimonio alla sorella minore, Annabelle. Solo a quel punto, potrà trascorrere la sua vita con serenità.
Lord Esmond Theodore, Conte di Rovington, è uno dei politici più in vista d’Inghilterra, ma anche uno dei lord meno lord che il Ton abbia mai sfornato.
Ormai quarantacinquenne e tormentato dal suo stesso retaggio, il nobiluomo colleziona capelli grigi e pessimi modi. Divorziato, zoppo e pressato da una sorella tremenda, odia qualunque cosa, a eccezione del mare e di suo figlio. Stanco della gabbia sociale di Londra, decide di trascorrere l’estate dove potrà togliersi il fazzoletto dal collo: nella magione di Greyville, sperduta nell’entroterra di Sidmouth.
Greyville è lontana da tutto, ma non dal passato, a quanto pare.
Il nome Ellis, per Esmond, è una ferita mai sanata. E in quella giovane istitutrice, c’è più di un’anima affine alla sua. Miss Edith Ellis è un ricordo, un frammento creduto perso, un’opportunità per riavvolgere il tempo.
Edith non ha idea di chi sia quel vecchio Conte, legato alla parte più fosca della sua vita. Per lei, Lord Rovington è solo un uomo che, con uno sguardo, ha spezzato la sua corazza.
Il miglior e il peggior scherzo che destino e cuore potessero riservarle.
N.D.A: Questo libro è sia la riedizione, sia la riscrittura completa della prima versione di Corrispondenza Imperfetta.
«Voglio solo divertirmi» la rassicurò. «Danzare un po’.»«Lo so, ma ricordati che noi non abbiamo niente a che fare con quelle persone. Niente.» Le prese le mani e le strinse. «Dovrai rimanere accanto a me per tutto il tempo, ti dirò di quali argomenti parlare, e quali no.»«Non ti sembra di...»«No, non sto esagerando. Tu non conosci i nobili, non conosci il loro ambiente e fin dove può arrivare la loro...» Cattiveria? Quel Visconte non le era sembrato un uomo cattivo, ma d’altro canto, i nobili non mostravano mai la loro vera natura, soprattutto con chi non era del loro ambiente. «... noia» concluse.
«E dovete essere brava sul serio, come istitutrice, dato che con uno sguardo mi avete spinto a riformulare un’intera frase.»«Oh no, Milord, è merito della vostra eccellente educazione.»
«Siete voi che avete colto me alla sprovvista, apparendo in quella biblioteca. Fato, destino, chiamatelo come volete. Io credo invece che il passato non ci lasci mai del tutto. Non va via, non torna, ma rimane. Rimane sempre con noi.»
«Sì,» ammise «prendere il tè con voi mi imbarazza.»«Abbiamo già consumato un pasto insieme e non ricordo tutta questa timidezza.» «Non è timidezza, ma riserbo. Ora siete il mio datore di lavoro.» Lui annuì, poi fece un sorriso.«No, non lo sono. Nessuno dei due ha ancora firmato niente. Anzi, vi suggerisco di sfruttare bene questo lasso di tempo, in cui sarò ancora un vecchio amico di famiglia. Avete a disposizione un paio di tazze di tè e qualche dolce, per convincermi di aver fatto la scelta giusta.»«E voi altrettanto»
«Credo di aver appena fatto l’amore con voi. Platonicamente, s’intende» le confessò. «Non muovetevi, ora, e non dite niente. Se mi distrarrete, potrei scegliere parole meno misurate. Prima di adesso, non avevo mai mangiato davvero un dolce, non così, almeno. Complimenti, la vostra è stata un’impeccabile sequenza di aggettivi, arrivati tutti a segno. Mi lasciate con la voglia di mangiarne altro, ma non nel modo banale che conoscevo fino a pochi attimi fa. Mi avete condannato a una fame nuova, Miss Ellis, e vi sollevo dalla responsabilità, dato che ve l’ho chiesto io. Sono stato il mio carnefice, lo riconosco, e questa sensazione scomoda, sospesa, la merito. Non aggiungerò altro, o scadrei nell’anatomico, nel licenzioso, ma Dio santissimo... avete compromesso ogni torta al miele che mangerò da qui in avanti.»
«Salvatela se potete, East. Parlo di Annabelle. Salvate lei.»«Vostra sorella non ha bisogno di un uomo che la sposi per soccorrerla. E poi, a dire il vero, è lei che sta salvando me.»«Con i taccuini?» gli domandò. «Scusatemi, ma so dei disegni.»«In mille altri modi, anche se lei non lo sa. Ha la capacità di semplificarmi, e non è facile, credetemi. Provo una gran pace quando mi è vicina.»«Con lei? Lei così rumorosa?»«Sì.» Sorrise. «Il suo è un chiasso che apprezzo. Copre i miei silenzi, dà loro un senso.»«Allora diteglielo, fateglielo capire. Un soffione non basta, temo.»
«Descrivete, Ellis.» Perentorio, al limite dell’arroganza.«Voglio sentirvi.» Il suo fiato passò tra i polpastrelli. «Voglia,» ammise lei, dopo un lamento «desiderio. Tantissimo.» Lei lo sentì, a sua volta, sorridere sotto le sue dita.«Smania?» la sfidò.«Sì...»«Di cosa?» Le catturò la mano, la scostò dalla bocca, ma la tenne lì. «Descrivete.» Ancora il suo fiato.«Di voi, del vostro corpo. Di voi e basta.» Edith lo confessò nel buio dei propri occhi. «Di voi ovunque.» Poi li aprì un attimo dopo, quando sentì le sue labbra imprimersi al centro del palmo.
«Voglio smettere di immaginare cosa c’è oltre. E voglio smettere di sentirmi sudicia per questo. Voglio smettere di provare questo senso di colpa orribile per un pensiero che mi tormenta da anni. Anche solo per un po’, vorrei smettere di essere l’unica compagnia di me stessa.»«Con l’uomo meno onorevole del mondo? Perché questo diventerei.»«Con voi e basta, Esmond.»
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