11 febbraio 2021

Recensione: Gli Ansiosi Si Addormentano Contando Le Apocalissi Zombie di Alec Bogdonovic

Ciao a tutti. La nostra L'Aura ha letto per voi il nuovo romanzo di Alec Bogdanovic:" Gli Ansiosi Si Addormentano Contando Le Apocalissi Zombie." 
Vediamo insieme cosa ne pensa, buona lettura.

Titolo: Gli ansiosi si addormentano contando le apocalissi zombie

Autore: Alec Bogdanovic

Casa Editrice: Rogas Edizioni

Data di Pubblicazione: 09 Ottobre 2020

  Genere: Narrativa

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TRAMA 

La depressione è il male della nostra epoca. È la malattia più diffusa al mondo ed è la più temuta dopo il cancro. Il nostro anti-eroe ci si imbatte nell'adolescenza e cerca di liberarsene con la disciplina e il metodo di un ricercatore, peccato che la cavia da laboratorio sia lui stesso. Finirà così per autocondannarsi a un’interminabile escalation di sfortune e miserie umane: queste daranno corpo a un romanzo di formazione in cui tragedia e commedia si intersecano e fondono fino a diventare del tutto indistinguibili.

Oggi vi parlerò del romanzo di esordio di Alec Bogdonovic "Gli Ansiosi Si Addormentano Contando Le Apocalissi Zombie"; questa è una storia particolare, sicuramente non adatta a tutti. 
Ad essere sincera - ingannata dal titolo - al principio sono stata attratta dalla sua trama, mi aspettavo di leggere qualcosa che trattasse di zombie.
Ho comunque capito e compreso il motivo per il quale l'autore gli ha citati: il male del secolo ci rende tutti uguali, affamati di felicità, serenità e di stabilità. Come gli zombie siamo costretti alla continua ricerca, a volte anche in modo brusco e violento, di riuscire a cibarci di ciò che ci fa sentire meglio. 
Il romanzo narra la storia di un uomo che,  per comprendere meglio il male che affligge oggi la società e cioè “ansia e depressione”, sprofonda anche lui stesso nel baratro di questi due grandi mali. 
La storia di per sé non è male; scritta molto bene  con tutti i tasselli che la rendono completa e descrittiva, anche troppo a tratti. Sfortune a iosa, e la limitatezza morale e intellettuale del protagonista sono gli ingredienti principali del romanzo in questione. Accadono tutte a lui, e accade di tutto e di più, troppo secondo me per una sola persona.
Anche l'attacco di panico è una spirale.
Trattando di argomenti forti e delicati, mi sarei aspettata un po' più di tatto da parte dell'autore. Non sto mettendo in dubbio la sua scrittura , che tra l'altro è perfetta, ma il suo tentativo - a tratti  fantasioso - di  far comprendere il male  del secolo che secondo lui è la depressione.
Lo stile di scrittura dell'autore è scorrevole e di facile comprensione anche perché il romanzo è composto da piccoli e brevi capitoli, a volte l'ho trovato anche ironico.
Alcuni punti del romanzo, secondo me quelli più significativi, sono stati trattati in modo eccessivamente crudo, l'autore è andato dritto al punto , sì centrandolo, ma in modo brusco, usando un linguaggio forte. Non voglio sembrare una moralista, assolutamente, sono tutto fuorché bigotta e bacchettona, ma essendoci delle ottime basi il romanzo a mio avviso, scritto in forma più soft avrebbe colto il segno i maniera più moderata. Ripeto, non sto attaccando l'autore, anche perché non sono nessuno per farlo, dico solo che temi così forti e importanti andrebbero trattati con più tatto.
Alla fine non si sta male, specie considerando che fuori c'è l'apocalisse.
Detto questo assegno Due Piume al romanzo, ribadendo che la bassa valutazione è stata data per via del modo in cui viene descritta una patologia alquanto complicata.

Alla Prossima, L'Aura

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