
Titolo: Zucchero, Amore E Tanti Guai
Autrice: Anna Zarlenga
Casa Editrice: Newton Compton Editori
Data Di Pubblicazione: 20 Maggio 2025
Genere: Rom Com/ Forced Proximity/ Almost Stepbrothers/ Golden Boy/ Curvy Girl
Formato: Ebook - Cartaceo
Prezzo Ebook: 6.99 €
Prezzo Cartaceo: 12.90 €
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TRAMA
Sofia, conosciuta dagli amici come Candy, non avrebbe mai immaginato che una giornata apparentemente normale potesse prendere una piega così inaspettata. Dopo essere stata lasciata dal fidanzato, decide di uscire con le amiche per dimenticare la delusione d’amore. La destinazione? Un night club famoso per le esibizioni di affascinanti ballerini. Ma Candy è una calamita per i guai e, dopo qualche bicchiere di troppo, cade letteralmente ai piedi di Christian, alias C. Strong. L’imbarazzo è notevole, ma Candy non se ne preoccupa più di tanto: del resto, è sicura che quel ballerino non lo rivedrà mai più. Il destino, però, decide diversamente: i due scoprono infatti che il padre di Candy e la madre di Christian stanno uscendo insieme. Costretta a trascorrere del tempo con Christian, è proprio a lui che Candy si rivolge per diventare più seducente e riconquistare così la fiducia in sé stessa e, possibilmente, il suo ex fidanzato. In cambio, Candy non rivelerà alla madre di Christian del suo lavoro nel night. In teoria, il piano dovrebbe essere semplice. Peccato che ci si metta poi l’amore a complicare le cose...
Un ballerino sexy con una doppia vita. Una ragazza che vuole ritrovare la fiducia in sé stessa.
Una storia d’amore romantica e fuori da ogni schema.
Tra succhiare e mordere c’è una grande differenza. Chi succhia assapora con lentezza, magari a occhi chiusi, e coglie tutte le sfumature di sapore. Chi morde, invece, preferisce l’esplosione e l’estasi di sentire la consistenza sotto i denti.
«Da come ne parli, la fai sembrare una tortura».«Il venerdì quelle vanno su di giri. A volte mi fanno paura».«Pensa ai soldi».«Se un giorno uscisse fuori che ballo attorno a un palo…».«E chi vuoi che lo scopra?».
«Non è un tentativo di…». Pausa lunga, tanto lunga che mi volto a guardarlo. Sembra che stia pensando intensamente, quasi estraniato dal resto del mondo. «… approccio. Accidenti! Non è un tentativo di approccio».«Meno male, perché fa schifo! Come la mia vita!».
«Non ti sto minacciando, ti sto solo illustrando possibili scenari per il tuo futuro prossimo».«Lasciatelo dire, sei parecchio stronza».«Visto? Stare vicino a te mi fa bene. Nessuno mi ha mai dato della stronza, prima d’ora».
«Quindi è perfetto. Un rapporto puramente professionale. Tu il docente, io l’alunna».«Sembra l’inizio di un film porno, lo sai…». Lei mi rifila un pugno su un braccio. «Cerca di essere serio».«Ma sono serissimo».
«Stro… sei uno stronzo!».«Sei tu quella che, nell’ordine: mi ha sfilato le mutande di fronte a tutti; mi ha aggredito nonostante io volessi solo aiutare; mi ha spruzzato uno spray urticante negli occhi; mi ha ricattato per darle lezioni di seduzione e, infine, sta tentando di rendere un incubo il mio lavoro. Sto solo ricambiando il favore!».
«Non è questo il favore che ti avevo chiesto. Non ti ho ingaggiato per spacciarti come mio fidanzato».«In genere è una cosa che funziona».«In genere funziona nei film o nei romanzi rosa. E sai qual è di solito il finale dei romanzi rosa?». Sembra rendersene conto e agita le mani davanti a me.«Oh, ma non è questa la mia intenzione».«Certo. Perché io e te non potremmo mai stare insieme!»
«Tu hai questo problema. Nun vuò correre e nun vuò fujì. In pratica ti lanci nelle cose e poi resti a metà».«Non è vero».«Invece sì. ’O ssaje bbuono. Se cucinassi tu sarebbe diverso. Ma per la paura preferisci ’sta roba insipida».
«Dovresti essere a tuo agio nel toccare un corpo maschile, non credi?»«Io… non è questo che ti ho chiesto».«Tu mi hai chiesto di insegnarti a essere più seducente. Be’, ecco una verità assoluta: non puoi esserlo se non ti liberi della tua vergogna».«Intendi che dovrei andare in giro a toccare i sederi degli uomini?»«Solo di quelli che ti piacciono, ovviamente. E comunque, non è necessario toccare i sederi. Basta solo, ecco…», faccio qualche passo verso di lei e le avvolgo un braccio attorno alla vita, attirandola a me. «Essere più accogliente. Osare un po’».
«La risposta alla tua domanda è: sì!».«Quale… quale domanda?». Socchiudo le palpebre anch’io e inclino la testa. Non posso più ignorare quello che le voglio dire: «Ti avrei chiesto di uscire, anche se non mi fossi crollata addosso ubriaca».
«Potrei diventare matto per queste curve». Piano piano torno su, pregustando il momento in cui stringerò tra le mani uno dei suoi lussureggianti seni. Il suo respiro si fa più corto, io affondo il naso nel suo collo.«Sei perfetta, Sofia. Sei assolutamente perfetta».


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