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16 aprile 2022

Recensione: Lost Infinity: L'Infinito Finisce Qui di Lisa Arsani

Bentrovati! Oggi L'Aura ci parla del romanzo scritto da Lisa Arsani "Lost Infinity: L'Infinito Finisce Qui". 
Una storia che ha toccato l'anima della nostra blogger e l'ha arricchita di tante cose belle. 
Vediamo insieme cosa ne pensa, buona lettura.

Titolo: Lost Infinity: L'Infinito Finisce Qui

Autrice: Lisa Arsani

Casa Editrice: Les Flâuners Edizioni

Data di Pubblicazione: 12 Ottobre 2021 

Genere: Contemporary Romance

Narrazione: Doppio POV Maschile/ Femminile

Finale: Autoconclusivo

Pagine: 478

Formato: Ebook/ Cartaceo 

Prezzo Ebook: 2.99 € 

Disponibile: Kindle Unlimited

Prezzo Cartaceo: 14.25 €

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TRAMA

Miel è un’assistente sociale dal cuore d’oro e con una voce fuori dal comune, una ragazza dei quartieri alti che, nonostante la sua agiatezza, ha fatto dell’aiutare gli altri la sua missione. Crede nelle seconde possibilità, non perde mai la speranza e pensa che non ci sia limite ai sogni. Kostia non ha più nulla da perdere e in cui credere, e i suoi sogni sono gli incubi del passato. Ha le mani sporche di sangue e un talento da tenere nascosto, troppo pericoloso per la periferia degradata di Cardiff dove è cresciuto, ai margini della società, e dove ha imparato a pensare solo a se stesso e a stare a galla con ogni mezzo. Miel e Kostia vivono realtà agli antipodi, sono anime contrapposte, per natura portate a respingersi. Eppure, nulla è come appare in superficie. Dolore e passione condivisi trasformeranno l’odio in fiducia, l’amicizia in amore. Prima che tutto sia perduto.

Oggi vi parlo di un romanzo che tocca l'anima, una storia che ha il sapore dell'amore, della fiducia, ma con il tormento del dolore e di un passato da dimenticare.
Con "Lost Infinity: L'Infinito Finisce Qui" Lisa Arsani fa delle parole impresse su carta, un vero e proprio tripudio ai buoni sentimenti, alla speranza e alla fiducia verso il prossimo.
I protagonisti del romanzo sono Kostia e Miel, due ragazzi provenienti da classi sociali completamente differenti. 
Miel vive nell'agiatezza in un quartiere di lusso, è un'assistente sociale con un cuore grande grande e ama cantare, ha una voce fuori dal comune, la musica e il prossimo sono la vita per questa ragazza. Rossa di capelli, occhiali a fondo di bottiglia e vestita in maniera goffa e non ricercata, Miel piano piano entra nell'anima di un ragazzo spezzato, dilaniato all'interno da fatti che lo hanno reso diffidente con tutti e sprezzante della legge: Kostia.
A volte penso che dovrei zavorrarmi il cervello, dimenticarmi le nuvole e cucirmi la bocca. Ma poi come farei a cantare?
Kostia deve svolgere lavori socialmente utili e scontare una pena per un reato gravissimo, vive nel quartiere degradato di Cardiff insieme a sua nonna in una roulotte, la sua assistente sociale sarà proprio Miel, la quale lo prende sotto la sua ala protettrice - come del resto fa con tutti i suoi assistiti - .
Inizialmente Kostia fraintende il comportamento e le attenzioni di Miel, la quale dopo un primo apprroccio non troppo lusinghiero mette in chiaro la situazione, anche perchè è fidanzatissima, ma... l'amore e il destino sanno giocare con maestria e sottigliezza.
C'è una cosa che i due hanno in comune, una cosa che amano tanto quanto le loro stesse vite: la musica. Miel canta in una band e Kostia suona magnificamente il pianoforte. Sarà proprio questa componente che li accomunerà e unirà. 
Il bisogno di suonare che si fa impellente. Per sentire dentro altri suoni che non siano quelli di un’umanità meschina, dei ricordi più tristi e di un futuro già scritto, ma da un’analfabeta.
Mio Dio che storia! Emozionante è dire poco. Le sensazioni che ha scaturito in me il romanzo sono molte e tutte forti. 
Ho amato Kostia dal primo momento, la sua mancanza di fiducia negli altri ma maggiormente in se stesso, mi ha affascinata e intenerita allo stesso modo. Questo ragazzo ormai ha perso il mordente, non crede più in nessuno, ama solo sua nonna ed è devoto al suo amico d'infanzia - Rieka - che non gli porterà mai niente di buono. 
Ho odiato con tutta me stessa Rieka, il classico sbandato con la propria vita alla deriva e per questo motivo cerca di far annegare anche chi gli sta intorno, sempre a rompere le uova nel paniere. Kostia gli è debitore per tanti motivi...
Miel inizialmente non l'ho digerita molto, troppo volubile per quanto rigiarda il suo rapporto con il fidanzato, debole... Ma poi con l'evoluzione del suo personaggio l'ho amata con tutta me stessa. Nel suo lavoro è uno squalo, va avanti per la sua strada senza ascoltare nessuno, ama fare del bene ed è sempre pronta ad aiutare chi vuole avere dalla vita una seconda chance. Il suo personaggio subisce una vera e propria metamorfosi come del resto anche Kostia.
Miel e Kostia con un solo sguardo si intendono diventando complici di dolori che li accomunerà inesorabilmente. Con la musica riescono a comunicarsi cose che non riescono con il dialogo. 
Non è solo il racconto di una storia d'amore, il romanzo è un turbinio di emozioni contrastanti, di verità nascoste a se stessi, una continua lotta fra luce ed ombra, lui è l'oscurità più profonda, Miel è la luminosità in fondo al tunnel, tunnel di nome Kostia
Leggerete di come due realtà completamente agli antipodi possano incontrarsi, rapportarsi e convivere. Certo, non sarà affatto facile per i due protagonisti sempre in lotta con il degrado in cui vive lui e l'agiatezza e la ricchezza degli ambienti da cui viene Miel. Ma l'amore arriva nei punti meno impensabili.
Mi è piaciuto molto il modo di descrivere l'innamoramento dei due ragazzi; piano piano, tassello dopo tassello, dolore dopo dolore, Miel e Kostia si ritrovano a non voler fare a meno l'una dell'altro e questo in un romanzo mi piace molto.
Lo stile dell'autrice mia ha colpita, è la prima opera che leggo della Alsani; ha una scrittura raffinata e accurata, semplice nella forma, non pesante e per niente prolissa. 
Detto ciò assegno al romanzo Cinque Piume e ringrazio Martina del blog Leggi Sogna e Ama per la copia a me inviata e per la considerazione. 
«Ogni volta che aiuto qualcuno, un pezzo del mio puzzle trova posto in quello più grande dell’esistenza». 
«Oh, Cristo», commenta lui, gli occhi rotanti. «Avrei fatto meglio a non chiedertelo». Rido. «Mi sento utile ed è come se la vita mi facesse un regalo». 
«Il tuo bamboccio non te ne fa abbastanza?».
Alla Prossima, L'Aura

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